LA FELICITA’ E’ DI QUESTO MONDO di Timothy Casanova

La felicità è di questo mondo di TIMOTHY CASANOVA
Edizioni Venexia, Roma, 2007, 160 pagine, Euro 18,00
www.venexia.it

 

Timothy Casanova… a essere sincera è stato il nome ad attrarre la mia attenzione quel piovoso martedì pomeriggio di ottobre, in cui avevo deciso di fare un salto in libreria e comprare un libro “a caso”. Trovavo curiosa l’associazione tra quel cognome altisonante, che riecheggia lo scrittore avventuriero tombeur de femmes del XVIII secolo, e un libro sulla Felicità (scrivo Felicità in maiuscolo, perché è lei la protagonista antropomorfizzata di questo saggio che l’autore accarezza e venera, dedicandole fiumi di inchiostro e acute riflessioni).

Scettica come sempre però, quando ho letto il titolo del libro, ho lasciato La felicità è di questo mondo sullo scaffale, tra la polvere e compagni d’avventura, quali saggi su come diventare persone di successo superando in notorietà Rocky Balboa, come dimagrire con la sola forza del pensiero, come trasformare il più noioso dei lavori nel miglior modo per fare quattrini ecc. Subodoravo si trattasse della solita strategia editoriale, lavorata a tavolino per spingere all’acquisto l’italiano medio, così zuppo di problemi di ogni genere (dal lavoro che manca, alla famiglia che rompe o “si rompe”, alle catastrofi sociali e naturali che si abbattono senza alcuna pietà), che spesso si dimentica di essere felice. La solita americanata, insomma, di cui i lettori come me ne hanno fin sopra ai capelli.

Snobbando il libro di Casanova, sono così passata alla rassegna di qualche romanzo e qualche saggio “serio”, ma nessuno mi convinceva. Decisa a uscire dalla libreria a mani vuote – e a portamonete pieno –, sono passata di nuovo davanti al volume edito da Venexia e ho letto la fascetta di accompagnamento del testo, che diceva più o meno così: “La felicità è aiutare l’ambiente”. Un po’ per la fiducia che nutro verso questa casa editrice, che pubblica da sempre prodotti di qualità, un po’ perché incuriosita dall’intento lodevole stampato sulla fascetta, alla fine ho acquistato il libro. E non me ne sono pentita.

Il lavoro di Casanova vale i suoi € 18,00. A partire dalla bella copertina dai colori tenui, che rievocano quelli delle onde del mare e dell’arcobaleno della pace, sulla quale spicca una fanciulla etera accompagnata da un irruente rapace, alla carta su cui è stampato: l’ALGA CARTA realizzata, come si legge sul colophon, “con carta ecologica ricavata dalle alghe in eccesso della laguna di Venezia, nell’ambito degli interventi di salvaguardia ambientale per la protezione del fragile sistema lagunare”. Bello! Un libro edito da una casa editrice il cui nome e il cui logo richiamano alla mente la Serenissima e per di più stampato su carta riciclata con le alghe della laguna. Sfogliando le pagine, si apprezza particolarmente questo tipo di carta, un po’ più scura di quella “canonica” e ruvida quanto basta per renderla gradevole al tatto.

Ma passiamo ai contenuti del testo, che mi ha sorpresa fin dalla prima pagina. Nel “Prologo”, l’autore rievoca un episodio della sua adolescenza, quando un’amica gli chiese cosa fosse la felicità e lui rispose che “è realizzare i propri sogni”. La frase è seguita da un cacofonico “mi sbagliavo”, ma ha il suo senso. Il libro è un vero e proprio manuale della felicità, ma tutt’altro che banale, che si sviluppa di capitolo in capitolo attraverso una linea precisa. L’impalcatura del testo si sviluppa per gradi, avvincendo in una lettura fluida e giocosa che rende gli argomenti trattati leggeri e accessibili da chiunque. È evidente la cifra autobiografica del libro, perché l’autore si mette in gioco e anche un po’ a nudo, raccontando di sé e delle sue innumerevoli esperienze di vita caratterizzate dalla ricerca di appagamento e soddisfazione, ottimo preludio alla felicità vera e propria. Bombardati da un mondo che, chissà perché, ci ha ormai convinti che la felicità non esiste (non quella vera per lo meno), che il massimo che possiamo sperare di trovare è un frammento di godimento che ci deve bastare per la vita, che chi combatte per essere felice è un egoista, pretenzioso e ingrato, ci ritroviamo spesso un po’ tutti al limite della depressione. Non è difficile constatarlo: basta che ci guardiamo un po’ più attorno, per accorgerci dell’espressione insoddisfatta e nervosa che ci caratterizza mentre guidiamo o camminiamo per strada. La sensazione è che si sia persa la speranza e che ci si sia auto-castrati a un’esistenza di eterni infelici.

Casanova la pensa diversamente. È convinto che la felicità sia un diritto a cui tutti possiamo – e dobbiamo – aspirare. D’altronde, frustrare questo bisogno profondo certo non aiuta né risolve i problemi del mondo; semmai, presi come siamo da noi stessi e dalle nostre sciagure, ci induce ad atteggiamenti controproducenti e ostili, che spesso sfociano nell’invidia, nell’aggressività o, nel migliore dei casi, nell’indifferenza verso l’“altro”. Vittime di un vero e proprio lavaggio di cervello, procediamo sul sentiero dell’esistenza con un senso di smarrimento incolmabile, camminando a testa bassa o a mascelle serrate per farci strada in questa giungla di animali in gabbia.

Casanova, che non è né un personal brain trainer di quelli che tanto spopolano oggigiorno, né uno psicologo in cerca di notorietà, stuzzica il lettore e lo spinge a guardare oltre, a svecchiare il suo solito modo di pensare e di guardare alla vita, a riscattare il suo senso di libertà e di gioia per il solo fatto di “essere al mondo”, il che vuol dire avere un senso per se stessi e per l’ambiente circostante. Di pagina in pagina, mette su una specie di “macchina del piacere” (nell’accezione più positiva del termine), che permetterà di gettare luce sui diversi aspetti della vita di ognuno, invogliando a non limitarsi a uno sguardo superficiale, scardinando sistemi di pensiero desueti e smembrando le esperienze fatte fin dall’infanzia al fine di destrutturare l’approccio mentale con il quale le si è vissute. D’altro canto, la premessa su cui fonda il libro è la seguente:

La vita ci scorre accanto senza che tante, troppe volte nemmeno ce ne accorgiamo. Talvolta il suo scorrere diviene così impetuoso da lasciarci attoniti… La nostra esistenza dipende in gran parte dalle nostre azioni, dall’ottica con cui guardiamo al mondo che ci circonda e le cose che essa ci può offrire.

L’aspetto più intrigante del libro è però il ricorso alla più fredda delle discipline, la matematica, per parlare della più appassionante delle cose, la felicità. La matematica di Casanova segue uno schema preciso e “dinamico”, che permette al lettore di calcolare la sua personale Formula della felicità, attraverso una panoramica sulla sua QdV, ovvero la Qualità della vita. Attraverso una serie di simpatici test e indiscreti questionari (nessuna preoccupazione, ogni copia del libro consta di spazi bianchi che ognuno può riempire individualmente), l’autore conduce nelle viscere della vita e costringe a riconoscere se stessi, i propri desideri inconsci, le esigenze profonde, i sogni mancati. La cosa bella è che fa tutto ciò senza forzature e, senza che se ne accorga, il lettore si ritrova faccia a faccia con le fantasie rimosse che un tempo, magari quand’era ragazzino, costituivano il motore propulsore del suo agire. Leggendo questo libro, ci si accorge insomma di come abbiamo disimparato a sognare o, nel migliore dei casi, di come abbiamo relegato i nostri sogni nella dimensione dell’“infattibile”, dell’improponibile… dell’impossibile.

In tal senso diventano particolarmente interessanti le “Appendici” del libro, suddivise in due parti: la prima è centrata sulla Formula della felicità, elaborata dall’autore e accompagnata da un “diagramma di flusso del progresso”, che permette di prendere nota dell’evoluzione compiuta seguendo i consigli e le strategie illustrate nel corso del libro; la seconda ha a protagonista la Qualità della vita e innumerevoli grafici per monitorarne l’andamento. Volendo, la parte finale del libro è una sorta di feedback reciproco tra autore e lettore, che aiuta in modo sostanziale la verifica delle attività svolte e che concilia alla riscoperta di sé. Così, quando avrete finito di leggere il libro, anche voi, come l’autore avrete cambiato idea: la felicità non è realizzare i propri sogni. La felicità è avere dei sogni (Recensione di Titti Fumagalli).

 

Vuoi lasciare il tuo commento a questo libro?