I TAROCCHI ESOTERICI di Lilith

Il percorso esoterico iniziatico secondo i Tarocchi

IL MATTO: rappresenta l’uomo scacciato dal Paradiso terrestre e che confusamente cerca una direzione spirituale. Simbolicamente, è rappresentato da una figura umana, che porta su una spalla un bastone a cui è legato un fagotto. Questo fagotto, anche se informe, ricorda una sfera, simbolo di perfezione: il MONDO, l’ultima carta dei tarocchi, che rappresenta la piena realizzazione della grande opera. Dunque, il MATTO porta con sé la conoscenza, ma ne è inconsapevole (il fagotto è posto alle sue spalle). Questa figura ricorda la croce egizia, (che ha un cerchio sull’estremità dell’asse orizzontale), in cui l’asse verticale è l’uomo stesso: ciò significa che la divinità è nell’uomo, anche se questi ne è inconsapevole. Il MATTO ha un cappello formato da lunette colorate di giallo (l’elemento terra), verde (regno vegetale), rosso (elemento fuoco): c’è in lui la divinità, ma ne è inconsapevole. Il MATTO è un viandante che si perde lungo un sentiero su cui ci sono delle bare, da cui esce un coccodrillo, che sta a simboleggiare il tramite verso il mondo dei morti, e cioè il mondo dell’irrazionale verso cui la sua confusione può condurlo. Le sue gambe sono rivestite di giallo, simbolo della materia, ma la parte posteriore è nuda, segno che incomincia a dispiegarsi il principio vitale. E’ pungolato da un animale (l’istinto), che però ne blocca la crescita. Al lato vi è un fiore appassito, energia vitale che deve risvegliarsi.

IL BAGATTO (n. 1): con il movimento delle braccia e l’inclinazione del corpo il personaggio raffigura la Aleph (il Principio di tutto), in cui predomina l’azzurro, che simboleggia l’elemento acqueo: la coscienza dell’uomo incomincia a risvegliarsi, anche se al livello dell’astrale (acque inferiori). Il fiore posto ai suoi piedi comincia a germogliare, il che indica che l’energia vitale comincia a innalzarsi. Le lune del cappello del MATTO si trasformano nell’otto orizzontale dell’infinito, che ritroveremo anche nel cappello della FORZA (sfera mentale, emanazioni attive del pensiero). La bara della carta precedente diventa il tavolo da lavoro del Mago, su cui ritroviamo i quattro elementi. Questa carta simboleggia il principio della Creazione, la Causa Prima. L’uomo ha scoperto di avere dei poteri.

LA PAPESSA (n. 2): la mente si risveglia e si eleva, ma la conoscenza è ancora velata; il velo che la PAPESSA ha sulla testa è lo stesso che è tra le colonne (colonne d’Ercole, che delimitano il mistero), ed è lo stesso velo che riveste la sfera di potere del MATTO. Il velo è stato aperto, ma è stato posto sulla testa e tra le colonne e costituisce un limite che l’uomo ha posto ai suoi poteri. La PAPESSA rappresenta la verità celata, la religione. Questo personaggio è Iside, la regina del mondo lunare. Sulla testa porta la tiara, in cui sono rappresentati i due mondi (materiale e spirituale) e sopra la luna ((forza femminile che non è consapevole del suo potere, in quanto pone la verità oltre il velo). Se la PAPESSA girasse lo sguardo, scoprirebbe che il velo è illusorio e apparirebbe l’aspetto oscuro della Luna (più avanti nelle carte). Ha in mano la conoscenza della legge universale degli opposti (libro e chiavi), ma non la utilizza. Si esce dall’unità indifferenziata e si entra nella dualità, ma ancora l’Occulto non si è rivelato. Questa figura indossa un manto rosso, che riveste un abito celeste: l’energia è attorno a lei (non dentro di lei), mentre all’interno domina l’elemento acqueo. Sotto il piede ha un cuscino (pietra cubica ancora informe), di colore verde (mondo materiale).

L’IMPERATRICE (n. 3): in questa fase, l’uomo ha già guardato oltre il velo e l’illusione si è squarciata. Il velo del precedente arcano si è trasformato nelle ali dell’IMPERATRICE, che simboleggiano la libertà di padroneggiare l’energia femminile. La sua testa è cinta da un’aureola, in cui sono comprese le dodici stelle dello zodiaco, quadrante celeste che regola la produzione naturale. Questo arcano è contrassegnato dal numero tre, che rappresenta l’unione delle opposte polarità. In questa fase il materiale informe diviene luce astrale, simboleggiata dalla luna posta sotto il piede dell’IMPERATRICE.
Nella PAPESSA la luna illumina il pensiero; il percorso iniziatico è ancora agli esordi, perché l’energia non va spiegata col pensiero, ma dev’essere incanalata. L’IMPERATRICE ha potere sulla Luce Astrale, simboleggiata dalle acque inferiori, rappresentate dal triangolo con la punta rivolta verso il basso. Essa ha risvegliato i Chakra superiori (tunica rossa), ma un mantello celeste (acque inferiori) ricopre i Chakra inferiori. Il passo successivo consiste nel fissare la Luce Astrale: quest’ulteriore momento è rappresentato dall’arcano successivo.

L’IMPERATORE (n. 4): questo arcano indica il raggiungimento del potere sulla materia; una volta coagulata la Luce Astrale, essa assume una forma. L’archetipo delle forme è il quadrato, che si ritrova nella pietra cubica su cui è seduto l’IMPERATORE. Nella mano sinistra regge il Mondo, in cui dominano il verde (natura) e il rosso (fuoco). Nella mano destra ha invece lo scettro, che simboleggia la colonna vertebrale dell’uomo; alla punta vi è il tridente di Nettuno, dio degli abissi marini, delle acque inferiori, della Luce Astrale. Sotto vi è una mezzaluna a forma di coppa; l’acqua contenuta nella coppa è Kundalini, che dev’essere risvegliata.

IL PAPA (n. 5): il Papa Ë il facitore di ponti tra mondo inferiore e mondo superiore. A questo stadio, o si vuole andare oltre (discepolo attento), oppure si è distratti da cose esteriori (discepolo distratto). Il Papa è simboleggiato dal numero 5, riconducibile alla stella a cinque punte, che rappresenta l’uomo. Ma la mano benedicente del Papa proietta un’ombra, che ha la forma di una stella a cinque punte rovesciata, riconducibile all’immagine del capro: la stessa energia può cioè essere rivolta verso l’alto, o verso il mondo materiale (il Diavolo). La tiara indossata dal Papa, a differenza di quella della Papessa, sta a rappresentare i tre mondi, materiale, spirituale e psichico, quindi non più un duplice, ma un triplice ordine di realtà. Il Papa indossa un manto rosso, mentre internamente ha un indumento blu: il fuoco lo circonda solo dall’esterno, mentre all’interno è presente solo l’elemento acqueo. C’è dunque una involuzione rispetto all’Imperatrice, in cui i Chakra superiori erano stati risvegliati. Occorre risalire da questa ulteriore materializzazione. Il Papa rappresenta la religione: in questa fase si ricerca la verità, aderendo a una confessione religiosa e quindi a valori esteriori e precostituiti.

L’INNAMORATO (n. 6): è la carta che indica la scelta tra due vie. L’iniziato è a un bivio ed è indeciso tra la via della rinuncia, rappresentata dalla donna composta alla sua destra, rivestita degli stessi colori dell’Imperatrice, e la donna discinta posta alla sua sinistra, i cui indumenti hanno i colori del mondo materiale (verde e giallo). L’iniziato non ha ancora scelto, ma il suo sguardo è rivolto verso la donna discinta. Ciò significa che in cuor suo egli intende scegliere la via del dominio sull’energia sessuale: l’iniziato ha capito che il giusto cammino consiste nel partire dal basso. L’Innamorato corrisponde al n. 6, che indica il dominio sulle due polarità. Il personaggio al centro delle due donne indossa un abito con i colori della donna discinta, più il colore rosso della donna composta. Ha le braccia disposte a croce con i polsi all’altezza del cuore. Sul polsino ha un rombo di colore rosso, il che indica che in questo stadio è stato risvegliato il Chakra del cuore.

IL CARRO (n. 7): quest’arcano è contrassegnato dal numero 7, che è il numero della libertà. La coscienza si trova al centro (il terzo occhio è sul baldacchino) e dirige le due opposte polarità. Sulle spalle dell’auriga vi sono due lunette, che rappresentano la volontà e la gloria. Al centro del Carro vi è il “lingam” di colore rosso: kundalini si libera e si innalza. E’ però ancora presente l’aspetto acqueo, rappresentato dalla fascia azzurra che ha sul petto, che richiama il colore del baldacchino. Ciò significa che affinché l’uomo possa raggiungere il dominio completo delle due polarità, deve diventare imperturbabile. Se ciò non accade, il Carro può rovinare, perdendo il controllo. In questa fase comincia ad esserci il dominio dell’energia, ma non è completo, perché non si è ancora raggiunto il controllo totale delle emozioni.

LA GIUSTIZIA (n.8): è rappresentata una figura femminile che ha in mano la bilancia; anche in questo caso si è raggiunto il dominio delle polarità, conquistando l’armonia. L’elemento fuoco è localizzato nel ventre, mentre l’elemento acqueo la circonda (drappo celeste): si sono attivati i Chakra inferiori, ma in questo caso visti dal punto di vista dell’energia femminile. Risvegliando l’energia maschile (carta precedente), si giunge a risvegliare anche l’energia femminile, che è simboleggiata dalle lunette presenti nelle due colonne laterali, che sono le stesse colonne della Papessa, anche se non vi è più il velo: l’Iniziato è andato oltre le illusioni, per percepire la vera realtà. In una mano la donna regge la spada (rigore), mentre nell’altro ha la Bilancia (equità), che indica il risveglio del potere regale.

L’EREMITA (n.9): l’eremita ha trovato la Luce che lo guida verso la trasformazione del suo essere, ma questa Luce è ancora fuori di lui ed è velata dal mantello da lui indossato, che simboleggia la materia. Egli deve liberarsi dal mantello e dispiegare la Luce. Adesso egli la utilizza per guidare i suoi passi; inoltre si serve del bastone per sorreggersi, che rappresenta la colonna vertebrale dell’uomo, ai cui piedi vi è il serpente, che simboleggia l’energia di Kundalini, localizzata alla base della colonna vertebrale: essa deve innalzarsi lungo la colonna vertebrale, percorrendo tutti i Chakra, perché l’uomo possa raggiungere l’illuminazione.

LA RUOTA DELLA FORTUNA (n. 10): la Luce si dispiega e le energie scorrono libere; i serpenti del Caduceo ermetico si innalzano lungo l’asse che sorregge la ruota (la colonna vertebrale dell’uomo). L’iniziato però deve assumerne il controllo impugnando la manovella che fa girare la ruota. Altrimenti essa gira secondo il proprio ritmo, mossa da due forze contrapposte: a sinistra un essere degli Inferi, Tifone, che porta la ruota verso il basso, a destra una creatura solare, Hanubis, che invece la spinge verso l’alto. Questo movimento alternato, verso l’alto e verso il basso, è regolato da una giustizia superiore (la Sfinge). Quando la Sapienza illumina l’iniziato, che è riuscito a far scorrere liberamente le energie dentro di sé, egli afferra la manovella e la fa girare, assumendone il controllo. La manovella corrisponde al Chakra superiore della sommità della testa: afferrare la manovella significa aprire questo Chakra, uscire fuori dalla ruota del ‘samsara’ e cioè innalzarsi al di sopra delle acque del divenire, su cui la Ruota della Fortuna galleggia.

LA FORZA (n. 11): qui è rappresentata una figura femminile che, con dolcezza, apre la bocca del leone. Afferrare la bocca del leone equivale ad afferrare la manovella della Ruota della Fortuna. In questa fase si è al centro del vortice di energia: questo stato viene raggiunto utilizzando l’energia femminile per porsi in una condizione di imperturbabilità. In questa condizione di ricettività (la manovella diventa immobile), nasce l’energia maschile superiore. Però c’è il rischio di una caduta, rappresentata dall’Appeso.

L’APPESO (n. 12): in questa fase c’è un pericolo di caduta, come nella carta n. 6 che rappresenta la scelta. La testa e i gomiti formano un triangolo con la punta rivolta verso il basso, che rappresenta l’elemento acqueo; le gambe formano una croce. Il triangolo sormontato dalla croce è il simbolo dell’azoto, elemento passivo. Perdurando in questa condizione di passività subentra ‘la morte’; se invece ci si libera da essa, la croce va sotto e risale l’elemento fuoco: così si vince la morte.

LA MORTE (n.13): indica una trasformazione; la falce della morte miete ogni cosa, ma la distruzione è preludio di nuova vita; a questo prelude l’arcano successivo.

LA TEMPERANZA (n.14): i liquidi vitali ricominciano a fluire, anche se sono ancora costretti entro due recipienti e quindi ancora non fluiscono liberamente. I due recipienti sono mantenuti da una donna alata, che aspira a librarsi nel cielo, anche se è ancora trattenuta sulla terra. Questa figura ha il centro di coscienza sulla sommità del capo, che è rappresentato come un occhio che non viene utilizzato. Il fiore che le cresce accanto appassisce. Questo sta ad indicare l’esistenza di potenzialità che non trovano ancora realizzazione.

IL DIAVOLO (n.15): è una figura androgina, simbolo dell’unione tra il maschile e il femminile. Ha la forma della stella rovesciata a cinque punte. La stessa stella è raffigurata in piccolo, però questa volta con la punta rivolta verso l’alto. Ciò indica il fatto che la stessa energia presenta un aspetto luminoso ed un altro oscuro. Sulle braccia di questa figura vi è la scritta “Solve et coagula”. Alchemicamente significa sciogliere la materia e condensarla nuovamente attraverso l’energia sessuale. La materia, attraverso l’energia sessuale che provoca il risveglio della Kundalini, si trasforma in pura energia, ma quest’energia non deve uscire dall’uomo, altrimenti rimarrebbe il cadavere, ma deve ridiscendere, così dando luogo ad un processo di transustanziazione dello spirito in materia a livelli sempre più sottili. Sul fallo vi è il simbolo del mercurio, indice dell’energia sessuale che si risveglia. Attraverso questo lavoro, fatto utilizzando l’energia sessuale, si forma il corpo di luce; il velo allora si squarcia e si affaccia la luna nera, rappresentata dalle ali. Se questo arcano viene vissuto come il principio del male, si ricade nell’arcano successivo (Torre che si spezza).

LA TORRE (n.16): questa carta indica un disordine nei Chakra, rappresentati dalle palline che precipitano; la torre spezzata da un fulmine rappresenta la colonna vertebrale dell’uomo, lungo la quale si crea un ingorgo di energie, così determinando la caduta di Kundalini.

LE STELLE (n. 17): qui la verità si è denudata, ormai è svestita da orpelli. Le stelle sono otto, il numero dell’arcano è 17 = 7+1, che richiama il cappello del Bagatto. Si è disvelata tutta la potenza dell’infinito. La figura femminile ivi rappresentata regge due brocche, di cui una versa il liquido nell’acqua e l’altra sulla terra. Questo simboleggia il ciclo della Natura: l’acqua evapora e diventa aria, poi cade, fecondando la terra. Le due brocche sono di oro e di argento, che rappresentano rispettivamente il maschile e il femminile. Nella Temperanza le energie sono stagnanti, circolano in uno spazio angusto e non vivificano alcunché. Qui invece le energie fluiscono liberamente e apportano vita.

LA LUNA (n. 18): rimettendoci in sintonia con le leggi della natura dobbiamo riattraversare il sentiero tortuoso, che rappresenta l’energia femminile e oltrepassare i guardiani della soglia. Solo superando il mondo delle illusioni si può raggiungere la luce; finché siamo nel mondo delle illusioni, le gocce di luce cadono sulla terra e rimbalzano. Ciò vuol dire che le nostre illusioni che si autoalimentano. Il gambero indica il mondo dell’inconscio, che vive nelle tenebre, mentre le torri simboleggiano le due polarità. La luna indica anche la via medianica.

IL SOLE (n. 19): chi riesce a superare il mondo delle illusioni, raggiunge l’androginia, che era stata spezzata nella Torre, rappresentata dalla coppia, i cui indumenti hanno gli stessi colori dei mattoni, simboli del regno minerale, vegetale e umano. Sulla terra piovono gocce di luce, che questa volta non rimbalzano, ma vivificano la terra. Le due figure al centro si trovano nel cerchio magico: si è raggiunta l’armonia perfetta tra le polarità.

IL GIUDIZIO (n. 20): così avviene la rinascita a nuova vita, come immortalità, e cioè realizzazione del corpo di luce. L’angelo emana delle gocce colorate, che corrispondono alle gocce del sole. La natura non conosce la morte, ma in essa vi è eterna rinascita.

IL MONDO (n.21): è il coronamento della grande opera, in cui si realizzano i quattro elementi. Al centro vi è il cerchio magico della natura. In esso vi è una donna che regge un compasso con cui traccia il cerchio, simboleggiando l’iniziato che attraverso questo processo ha ricreato il mondo.

 

Autore: Lilith
Messo on line in data: Gennaio 2006