TAROCCHI E ALCHIMIA (SECONDA PARTE) di Emanuela Cella Ferrari

Continuiamo  con la seconda parte dei Tarocchi in rapporto all’alchimia spirituale.

12 – APPESO o il sale della terra. Secondo alcuni autori questa lama simboleggia una nuova fase dell’evoluzione il cui scopo è la realizzazione della Grande Opera il movimento stesso della vita. La fase operativa è la dodicesima; il rito riguarda la separazione del corpo e conduce all’apertura dell’inconscio. Nella carta vi sono tre elementi importanti: il Sale, il corpo, lo Zolfo è l’anima, e Mercurio, lo spirito; il corpo dell’Appeso è la colonna centrale che però è capovolta. Egli non ha i piedi per terra ma li ha rivolti al Cielo è legato ad esso; per tale motivo è denominato il sale della terra.
La posizione del personaggio indica il suo distacco dalle cose materiali e la sua ricerca della realtà spirituale che sostiene il suo corpo. Egli ha le mani legate dietro al corpo; ciò indica la sua impotenza materiale, ma non spirituale, infatti la sua luce interiore lo proteggerà dagli ostacoli e dai dubbi che incontrerà nella ricerca del suo Sé. Il sacrificio che si è autoimposto lo ha reso più forte e sicuro di sé, pronto ad affrontare le nuove prove dolorose che lo attendono, la prima delle quali è proprio questa forma di sacrificio: la rinuncia di sé. Egli deve possedere un grande coraggio interiore ed una buona dose d’umiltà per affrontare una fase della sua vita così delicata. Deve liberarsi di tutto ciò che è negativo: presunzione, orgoglio, superbia, egoismo, è necessario abbandonare dubbi, sensazioni esteriori, tutto ciò che può allontanare la sua mente e distrarla mentre vaga al suo interno. Il suo corpo fisico, che all’inizio di tale processo interiore appariva pesante, ora diventa sempre più leggero, fino quasi a scomporsi mentre la sua coscienza è sempre più integra : questa separazione da se stesso è il primo passo verso i mondi superiori.

 

13 – MORTE o l’opera alchemica. L’elemento mistico è il Vetriolo, la fase è la tredicesima; il rito riguarda la dissoluzione della personalità, la morte interiore, comunica la luce interiore, il rinnovamento e la trasformazione. Questa lama proietta l’essere umano in una dimensione al di fuori del tempo e lontano da esso; lo conduce all’interno di se stesso per comprendere che l’unica realtà è la sua trasmutazione interiore. La lama è associata al vetriolo, inteso come metodo di ricerca. L’adepto, quando avverte che l’azoth iniziale è maturo, si chiude nel suo laboratorio; qui egli celebra il proprio funerale: poco alla volta la sua coscienza si dissolve e precipita in un nero abisso. In questa fase del processo iniziatico egli vive la propria morte: come in un sogno vede l’azione distruttiva compiuta da un essere spirituale, rappresentato da uno scheletro con una falce in mano. Quindi si libera dal fardello della materia e comprende la sua vera essenza; essa non è il corpo, ma l’energia spirituale che lo sostiene che altro non è che la PIETRA FILOSOFALE: un punto di luce vibrante racchiuso all’interno di un guscio. Nella seconda fase avviene la nuova nascita: intorno alla pietra filosofale si sviluppa un nuovo corpo, quello vecchio si decompone lentamente e muore; il nuovo essere che viene alla luce possiede una personalità pura, perfetta e completamente libera.

 

14 – TEMPERANZA o l’aiuto dal cielo. L’elemento mistico è l’Acqua Celeste, la fase è la quattordicesima, il rito riguarda il bagno purificatore, trasmette una condizione mentale pura e perfetta. La fase alchemica descritta in questo arcano coincide con la precedente. Infatti, nel momento della visione della morte da parte dell’iniziato, una pioggia spirituale cade dal cielo, si riversa su di lui, e purifica il suo scheletro fino a farlo brillare. In questo momento lo scheletro luminoso si ricopre di una nuova veste, segue il bagno purificatore e la sua trasmutazione. Per concludere il processo egli s’immerge in una vasca colma d’acqua calda; qui rivive mentalmente la propria morte e resurrezione; visualizza sé stesso come pietra luminosa, quindi si concentra sui vapori che salgono intorno a lui, immaginandoli come una pioggia che lo purifica rendendolo un essere di luce. Quindi conclude il rito rendendo stabile questo stato di coscienza puro e perfetto, deve eseguire un secondo bagno in acqua fredda. Questi due momenti sono indicati dall’Angelo della lama il quale versa dell’acqua da una brocca ad un’altra. In tal modo il flusso interiore vitale invade l’iniziato lasciando un’impronta spirituale nella sua anima, rendendolo puro e perfetto e pronto ad affrontare le nuove prove che lo attendono.

 

15 – DIAVOLO o il grande agente della magia. L’elemento mistico è il Tartaro sublimato; la fase è la quindicesima, il rito riguarda la dissoluzione e la solidificazione, trasmette l’amplificazione del potere. Il Diavolo nasconde in sé i valori e le potenzialità dell’essere umano destinato alla gloria celeste. Tutti gli esseri umani hanno in sé una parte malvagia denominata a livello alchemico Tartaro che li spinge a compiere cattive azioni incorrendo nei vizi capitali. Quelli che vengono definiti i fuochi interiori sono gli aspetti negativi della natura umana come l’avarizia, la lussuria, l’invidia e l’orgoglio, devono essere tenuti sotto controllo, per evitare di diventarne gli schiavi come i due personaggi legati presenti nell’arcano. Gli alchimisti affermano che, senza l’ardore terreno, la grande opera non può realizzarsi. A ciò si riferisce l’azione esercitata dalle braccia del Diavolo che mostra il cerchio delle energie terrestri e celesti. Trasformando nel concreto la formula ”Solve et Coagula” l’iniziato ravviva la scintilla divina racchiusa nella sua anima; da questo processo deriva il tartaro sublimato, strumento fondamentale della sua potenza occulta. Quindi è necessario utilizzare la pratica del fuoco alternandola con la purificazione rappresentata dalla Temperanza. Il vero inizio utilizza in modo cosciente le forze della natura e le usa correttamente per allargare il proprio potere interiore.

 

16 – TORRE o il sale puro. La fase operativa è la sedicesima, il rito riguarda la separazione dal corpo e comunica l’apertura dell’inconscio. La lama avverte che lungo il cammino della grande opera si corrono numerosi pericoli. Nessuno ha la certezza di trionfare in ciò che ha intrapreso: il viaggio alla ricerca di se stessi, e la sua trasformazione in oro, cioè l’armonizzazione degli opposti. Nel momento in cui l’individuo ha raggiunto la sicurezza interiore ed è riuscito a dominare le passioni, può correre il pericolo dell’esaltazione dell’io; ciò può rendere inutili i risultati ottenuti fino a questo momento. Un’eccessiva ambizione è l’anticamera d’una catastrofe nella coscienza dell’adepto ed è chiamata ATANOR, cioè la Torre nella quale fermentano i sette metalli in grado di accendere i sette fuochi del tartaro. In questo contenitore il fuoco del Cielo inferiore, se alimentato in modo eccessivo, provoca un’esplosione, con la dispersione delle energie e con la disgregazione della coscienza. Allora ciò che si desiderava unire ed armonizzare viene perduto come i due personaggi che precipitano dall’alto della Torre.

 

17 – STELLE o lo spazio interiore. L’elemento mistico è l’Acqua bruciante, la fase alchemica è la diciassettesima; il rito riguarda il viaggio astrale e comunica l’armonia tra spirito, anima e corpo. L’iniziato emerso dalle tenebre interiori può riprendere il cammino dell’evoluzione e può contemplare le meraviglie del suo cielo interiore. All’intermo di se stesso egli scopre che i sette metalli, cioè le sue caratteristiche psicologiche, sono state purificate dalle scorie e brillano di luce propria. Con questa purificazione ciò che era un vizio si è trasformato in virtù. Le tre parti principali dell’essere umano sono stati purificate, quindi si sono elevate ed hanno raggiunto un equilibrio perfetto con i pianeti. Questa unione consente all’adepto di sperimentare il viaggio astrale fuori dal corpo; per fare ciò egli deve confidare solo ed unicamente sulle sue capacità interiori. Grazie a questo processo si ottengono nuove conoscenze sul mondo invisibile. Chi intende proseguire nel proprio cammino interiore, deve compiere un ulteriore purificazione con l’Acqua bruciante; è una sostanza spirituale la cui azione consiste nel rendere l’adepto ancora più puro. Lo scopo di tale processo è separare l’oro dall’argento, cioè la parte femminile, lunare ed irrazionale, dalla parte maschile, solare e razionale.

 

18 – LUNA ovvero il puro argento. L’elemento mistico è ancora l’Acqua bruciante; la fase alchemica è la diciottesima, il rito riguarda la lotta interiore contro i fantasmi, comunica l’esperienza spirituale interiore. Nel suo laboratorio l’alchimista entra nel proprio intimo e si lascia trasportare dai sogni. I sette pianeti sono lucenti, ed egli prende dal profondo del cielo l’acqua bruciante; poco alla volta le piccole luci si trasformano, si attenuano e lasciano il posto ad una luminosità argentea ancora più intensa: la luce della Luna. E’ solo una luce che brilla in modo più intenso; quella delle stelle che unisce spirito, anima e corpo. Tutti i sensi dell’uomo sono appagati, mentre egli entra in una palude nella quale si sente libero dai desideri materiali. Chiunque entra in questo luogo viene assalito dai fantasmi interiori che incontra; deve fare attenzione nel suo percorso per non essere invaso da sensazioni negative come la paura, l’ansia, l’inquietudine e l’angoscia. E’ necessario osservare tali fantasmi; capirne l’origine e analizzare il proprio comportamento interiore. Dopo aver compreso ciò essi non faranno più paura e si dissolveranno. Mentre s’inoltra nel proprio inconscio, la luce della Luna è sempre più viva consentendo una visione interiore più profonda e chiara. L’adepto comprende che, per superare le tentazioni, non è necessario cadere in esse; impara a separarle e questo è il segreto che egli comprende e che gli permette di proseguire il suo viaggio interiore. Egli giunge alle due torri; s’immerge nel mare interiore e rivive l’esperienza della propria rinascita i cui effetti egli percepisce completamente in se stesso.

 

19 – SOLE ovvero l’essenza spirituale. L’elemento mistico è l’Oro dei filosofi, la fase è la diciannovesima, il rito riguarda l’analisi razionale, comunica il carattere solare. I due giovani che si abbracciano sotto il sole luminoso sono l’immagine dei due aspetti della mente umana inseparabili uno dall’altro: l’io e il Super-io. Quest’ultimo diventa, di volta in volta, il consigliere severo o l’amico che si rivolge a noi nella nostra anima per consigliarci sul comportamento da adottare. In alcuni casi il super io diventa un giudice severo che guida e controlla; è una vera e propria entità che gli alchimisti definiscono l’oro dei filosofi. Nel suo laboratorio l’alchimista entra nel proprio essere e ritrova i propri fantasmi interiori; l’io li analizza a livello razionale uno alla volta quindi si rivolge al super io per avere un giusto giudizio. Alla fine di questa analisi nasce nella mente umana un meraviglioso Sole che allontana ogni dubbio ed elimina tutte le ombre interiori. A questo punto si compie la piena trasformazione dell’adepto; il grigio piombo si è trasformato in oro luminoso. Libero da ogni passione terrena egli può irradiare intorno a sé questa luce: egli è diventato l’essere di luce per eccellenza.

 

20 – GIUDIZIO o la voce interiore. L’elemento mistico è Mercurio risorto, la fase è la ventesima, il rito riguarda la preghiera devota, comunica la spiritualizzazione. Giunti alla fine del processo alchemici incontriamo questa lama: è collegata al rito della preghiera. Sotto il profilo evolutivo il Giudizio finale parla del risveglio spirituale raggiunto dall’adepto con il superamento delle prove. L’Angelo che suona la tromba del Giudizio Universale chiama l’essere umano alla vita vera che non è quella terrena; in realtà tutte le esperienze che si vivono durante l’esistenza sono prove utili al raggiungimento del rito di passaggio che conduce l’uomo alla vita eterna. I tre personaggi della lama sono l’immagine dell’umanità intera nel momento del Giudizio Divino. Il risveglio autentico alla vita spirituale quindi alla rinascita sorge dall’applicazione dell’intelligenza razionale unita alla comprensione e alla sensibilità verso il mondo spirituale. Tale consapevolezza deve essere rivolta verso un ulteriore fase dell’evoluzione; perché ciò accada è necessario aderire alla vera religione dello spirito. Con ciò non si intende dei riti religiosi apparenti, ma vuoti di significato interiore; la vera religione sorge nel tempio interiore dell’uomo, nella sua anima, è una preghiera costante rivolta all’Essere Supremo che lo ha creato, un ringraziamento per la bellezza del Creato ed un inno all’armonia universale. Aderire alla vera religione dello spirito significa praticare le virtù cardinali e teologali: fede, speranza e carità, giustizia, forza e temperanza. Seguendo tali indicazioni spirituali si ottiene una personalità integra che ha risolto tutti gli opposti e le contraddizioni della vita; quindi un un essere umano pronto a stabilire un reale contatto con l’Unità Divina.

 

21 – MONDO o l’anima universale. L’elemento mistico è Mercurio generato; la fase alchemica è la ventunesima, il rito riguarda la chiamata spirituale, il rapimento mistico, trasmette l’illuminazione interiore. Questa lama è l’immagine della sintesi; gli emblemi dei quattro evangelisti simboleggiano i quattro elementi: terra, fuoco, aria, acqua. La ghirlanda rappresenta l’eternità del Creazione e i cicli universali. La giovane della lama è l’immagine dell’Anima del Mondo, è la vestale presente in tutti gli essere umani; è l’energia vitale rigenerata. Tutti i simboli presenti nell’arcano si riflettono dal livello cosmico al livello interiore degli esseri umani; la loro comprensione riguarda solo pochi iniziati. In ogni caso solo colui che si separa dalla realtà può vedere il proprio spirito che si unisce alla danza del cosmo. A questo punto si può solo raggiungere uno stato interiore di rapimento mistico che conduce la mente in uno stato di gioia spirituale. La grande opera è terminata; l’universo interiore del discepolo è unito all’armonia dell’universo.

 

22 – MATTO o colui che è libero. L’elemento mistico è l’allume, la fase è la ventiduesima, il rito riguarda la ricerca del vuoto, trasmette la fine del percorso ed un nuovo inizio. Il Matto esprime la coscienza illuminata di colui che è libero interiormente e comprende la stoltezza dei comportamenti adottati dai propri simili. Sotto il profilo alchemico questo arcano è la sostanza spirituale associata alla saggezza e alla purezza dello spirito. Tale elemento viene chiamato allume: è un sale che forma tutte le sostanze e che possiede come simbolo un cerchio vuoto, emblema dello zero, all’interno del quale è presente il mistero più profondo. Vi sono numerose tecniche per raggiungere il vuoto assoluto: ciò che conta è riuscire ad immergere la mente fino nel nulla fino a cancellare ogni pensiero. Se ci s’incammina su tale percorso per orgoglio o per ambizione, il nostro destino è già segnato: non si può giungere a nulla, quindi è necessario allontanarsi da tutto ciò per non rischiare di entrare in un luogo oscuro nel quale si corre il pericolo di perdere se stessi.

 

Autore: Emanuela Cella Ferrari
Messo on line in data: Ottobre 2009