IL CORPO COME SPAZIO SACRO di Nera Luce
Il Corpo come Spazio Sacro
Iniziamo a sollevare il primo sipario per osservare il panorama più da vicino e più attentamente.
Vi è da comprendere, prima di poter avviare un autentico percorso di risveglio interiore, che la “materia grezza” o “piombo alchemico” della tradizione ermetica, è un composto di natura elementale, in cui si manifestano le corrispondenze macro-microcosmiche che sostengono le dinamiche emanative della creazione.
Il concetto di “corpo” come “tempio” è suscettibile, senza ulteriori approfondimenti, di molteplici banalizzazioni.
Mi sono trovata spesso a confrontarmi con molteplici argomentazioni relative a questo tema, che occupa un vastissimo spazio trasversale di riflessione presso il panorama spirituale ed esoterico.
Ritengo che sia fondamentale conquistare in modo autonomo, attraverso l’espressione del libero pensiero, ogni dominio sapienziale, poiché la nostra Conoscenza acquista solidità intrinseca, divenendo incrollabile avanti a ogni recriminazione, solo nel momento in cui la sua comparsa possa essere fatta risalire ad un lungo processo di gestazione interiore ad ogni livello.
Non importa chi ha ragione: la verità è una conquista individuale, avanti cui ogni riferimento esterno ha valore solo nella misura in cui noi ci riconosciamo profondamente in esso.
Solleviamo dunque il primo sipario e guardiamo dentro le viscere della terra.
La materia di cui siamo composti è energia densificata, la cui informazione si esprime sotto forma di una ridotta distanza fisica tra le particelle elettrificate.
Questa minore distanza contribuisce a rendere “tangibile” la nostra esperienza della realtà materiale, e le dona la qualità del “fisso”.
A partire da queste considerazioni l’idea che il corpo sia un importante veicolo energetico, non richiede in fondo l’appello a grandi misteri, poiché si tratta, volendo fare comparazioni, di leggi fisiche. La stessa legge fisica spiega perché qualunque campo energetico ci attraversa, scuote le dinamiche di relazione tra le particelle elettrificate che ci compongono, al punto da “informare” in modi differenti il Sistema Neurofisiologico.
Questo non è sufficiente però, affinché noi “comprendiamo” la natura di quell’informazione, e affinché “traduciamo” i molteplici livelli che dentro quell’informazione sono contenuti.
A questo punto c’è un’altra importante questione da introdurre, che è relativa alla natura della coscienza.
La coscienza rappresenta una sostanza immateriale, capace di transitare fluidamente da stato a stato, proprio perché, a differenza della materia corporea, non ha la qualità del “fisso”: un amalgama sottile di energia molto raffinata, che possiede una sua intelligenza autonoma, e che può abitare egualmente sia nel corpo sia fuori da esso…
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Autore: Nera Luce
Messo on line in data: Luglio 2020