NASCITA DELLO SPIRITISMO di Devon Scott

Le sorelle Fox

Lo Spiritismo nacque nel 1848 a Hydesville, un paesino nello stato di New York, quando nella casa della famiglia Fox cominciarono a verificarsi strani fenomeni sonori. Le due più giovani figlie dei Fox, Maggie e Kate, venivano disturbate da colpi bussati contro le pareti e fruscii; poiché, contrariamente al loro cognome (che significa volpe), non erano molto sveglie, si abituarono presto ai rumori e non vi fecero più caso per settimane, finché a una delle due non venne in mente di battere le mani chiedendo a quello che era solita chiamare “signor diavolo rumoroso” di rispondere con altri colpi. Stabilito un semplice codice, dalle comunicazioni con lo spirito le sorelle appresero che la casa era infestata dal fantasma di un venditore ambulante, assassinato dal precedente proprietario della casa e seppellito in cantina.

Nell’immagine a lato,
una rara immagine delle tre Sorelle Fox insieme

La voce corse e presto le due sorelle dai poteri medianici furono invitate a destra e a manca per fare mostra delle proprie doti. Nel frattempo si cominciò a scavare nella cantina per trovare le prove dell’omicidio; una cameriera, che era stata a servizio dal signor Bell, il precedente abitante della casa, disse di ricordare un venditore ambulante che si era fermato una sera davanti alla casa, chiedendo asilo per la notte, e che poi non si era più visto.
La notorietà delle Fox giunse al massimo quando furono trovati ciuffi di capelli umani ed alcune ossa; ma la storia si sgonfiò appena le analisi ebbero dimostrato che le ossa erano di cane; i capelli furono ignorati. Comparve poi il furibondo signor Bell a contestare le accuse di omicidio che gli erano state fatte dal presunto fantasma. La cosa finì in una bolla di sapone; però nel 1904 il nuovo proprietario, volendo fare lavori di ampliamento, fece abbattere una parete della cantina e dietro trovò un’intercapedine con uno scheletro umano e una cassetta da venditore ambulante: dopotutto, lo spirito aveva proprio detto il vero.

Nella casa i colpi continuavano ogni notte, finendo col terrorizzare Maggie e Kate; i Fox decisero allora di traslocare, ma i fenomeni parevano seguire le due ragazze, coinvolgendo perfino una terza sorella, Leah, che anni dopo scrisse un libro sulla sua esperienza, Il legame mancante. Le tre sorelle cominciarono a fare viaggi in tutti gli Stati Uniti per parlare dei messaggi ricevuti dagli spiriti, ovviamente dietro compenso; Leah Fox viene per questo considerata la prima medium professionista americana. Durante le sedute i partecipanti venivano sfiorati da mani invisibili e gli strumenti appoggiati alle pareti suonavano da soli.

Le sorelle Fox vennero esaminate da parecchie commissioni d’indagine e tutte furono costrette ad ammettere che gli strani fenomeni erano genuini; ma nel 1851 un gruppo di scienziati affermò che le sedute erano un trucco e che i rumori erano gli schiocchi delle giunture delle ginocchia delle sorelle. Questa ridicola tesi, che non poteva spiegare manifestazioni tanto complesse, fu accolta con entusiasmo dalla stampa scandalistica, che diede addosso alle tre sorelle.
Occorre far notare due cose: in primo luogo le sorelle Fox non chiedevano affatto compensi esorbitanti, tali da arricchirsi, bensì poco più di un rimborso spese; secondariamente le sedute medianiche delle sorelle si svolgevano in piena luce, dove era più difficile imbastire delle frodi. I loro estimatori, comunque, non si lasciarono convincere dalle critiche e le sedute continuarono fino a quando Maggie conobbe l’esploratore artico Elisha Kane; i due si innamorarono a prima vista, si sposarono in tutta fretta e Maggie si ritirò a vita privata. Poco tempo dopo anche Leah sposò un uomo ricco ed abbandonò la medianità per fare la casalinga.

A fare la medium rimase soltanto Kate, che nel 1861 fu assunta da un banchiere di New York, Charles Livermore, che aveva perso da poco l’amatissima moglie e voleva mettersi in comunicazione con il suo spirito. Il caso diede alla signorina Fox una fama mondiale, perché ella riuscì a materializzare il fantasma di Estelle Livermore per ben 388 sedute; Estelle parlava poco, ma scriveva molto, in un francese perfetto che era stata la sua lingua madre e che Kate non conosceva. Talvolta il fantasma levitava per la stanza e saliva fino al soffitto, cosicché nessuno poteva affermare che fosse una persona viva mascherata; alle molteplici apparizioni non fu mai invitato, però, nessuno scienziato, per cui abbiamo solo la parola dei presenti. In segno di riconoscenza Livermore finanziò il viaggio in Inghilterra che Kate voleva fare per essere esaminata da un gruppo di fisici, che nel 1882 avrebbero fondato la “Società per le ricerche psichiche“, con il compito di indagare scientificamente sui fenomeni cosiddetti “spiritici”.

Kate si trovò benissimo in Inghilterra; riconosciuta come autentica medium, era ricercatissima dalla buona società; sposò un avvocato e visse felice fino al 1883, quando perse il marito. La vedovanza mal sopportata la spinse verso l’alcoolismo, come già era capitato alla sorella Maggie. Leah ebbe con le sorelle degli scontri durissimi, in cui rinfacciò loro di aver perso i poteri medianici perché troppo attaccate alla bottiglia; nel 1888 Kate e Maggie risposero a modo loro, rilasciando una intervista, in cui dichiaravano di essere state obbligate da Leah a fingersi medium e che lo spiritismo era una beffa colossale per estorcere quattrini ai gonzi. Lo scandalo fu enorme; ma un anno dopo Maggie confessò di essere stata pagata per fare quelle dichiarazioni e di aver accettato perché si trovava in uno stato di estrema povertà, avendo il marito perso tutto prima di morire; moltissimi non le credettero. Leah morì nel 1890, Kate nel 1892, Maggie nel 1893. La dottoressa Mellen, che aveva assistito alla morte di Maggie e che era una convinta anti-spiritista, anni dopo rivelò, nel corso di un congresso di medici legali, di essere stata testimone di fenomeni medianici da parte della sua paziente moribonda, che assolutamente non potevano essere fraudolenti.

La dottrina spiritistica, che sembrava finalmente dimostrare la supposta e mai comprovata esistenza dell’anima, fu abbracciata con entusiasmo da un’incredibile massa di persone. Dagli Stati Uniti le teorie spiritiche emigrarono in Europa, riscuotendo sempre più numerosi consensi. Dopo le sorelle Fox apparvero altri medium, come Henry Gordon, che nel 1851 riuscì a levitare in presenza di testimoni attendibili; o come la famiglia Koons dell’Ohio, che lasciava in una stanza ermeticamente chiusa fogli bianchi e matita, trovando poi i fogli scritti; o come i fratelli Davenport, che organizzavano spettacoli pubblici di spiritismo.

allan kardecNell’immagine a lato, Allan Kardec

Nel 1856 il medico e studioso di pedagogia Hippolyte L. Denizard Rivail, che si era votato a mettere in guardia i giovani contro la superstizione, venne condotto ad una seduta spiritica. L’esperienza gli cambiò la vita; convertitosi allo spiritismo, scrisse, con lo pseudonimo di Allan Kardec, Il Libro degli spiriti, prima codificazione dello spiritismo. Nella compilazione della dottrina esposta egli disse di essere stato aiutato dallo spirito Zéphir, che era stato suo amico in una vita precedente, quando appunto lui si chiamava Kardec ed era un druido. Nel 1858 Kardec pubblicò il primo numero della rivista La revue spirite, che esce ancora oggi; in essa egli espose la sua dottrina e la casistica spiritica. Le teorie dello studioso si basavano su un Dio buono e giusto, che permetteva agli spiriti dei defunti di reincarnarsi per espiare le proprie colpe, per crescere spiritualmente o per portare messaggi divini al mondo. Fece la gioia delle femministe dell’epoca, perché sosteneva che l’anima e l’intelligenza non avevano sesso e che si poteva scegliere se rinascere uomo o donna, avendo i due sessi pari importanza.

I periodici che si occupavano di spiritismo si moltiplicarono, a partire dalla metà del secolo, dando risalto a numerosi ed inspiegabili casi di premonizione, chiaroveggenza, visioni, messaggi con l’aldilà. Un evento famoso fu il cosiddetto “Fenomeno Sampson“: il 10 agosto 1883 un giornalista del Boston Globe, Ed Sampson, mentre faceva il turno di notte al giornale si addormentò. Svegliatosi di colpo in un bagno di sudore, disse di aver avuto una spaventosa visione di un’eruzione del vulcano Pralape, con migliaia di morti e distruzione dell’isola indonesiana. Alla pubblicazione dell’articolo, che descriveva tutti i particolari della visione, il nome del giornalista fu coperto di ridicolo, perché la notizia non trovò conferme e il vulcano risultò inesistente. Il povero Sampson fu accusato di essersi inventato tutto mentre era ubriaco e fu licenziato in tronco, per essere poi riassunto tre giorni dopo, quando tutto il mondo fu informato dell’eruzione del Krakatoa, che aveva causato trentaseimila morti. L’antico nome indigeno del vulcano risultò essere Pralape.

Un altro notissimo evento catastrofico che ebbe, in varie parti del mondo, inorriditi testimoni a distanza, fu il naufragio del Titanic, transatlantico immenso considerato inaffondabile per la sua chiglia raddoppiata e le paratie stagne che potevano chiudersi istantaneamente.

Nell’immagine a lato, il Titanic

Il viaggio inaugurale del Titanic finì miseramente nell’oceano Atlantico, nella notte fra il 14 e il 15 aprile 1912, quando un iceberg sfondò le paratie stagne, facendo inclinare la nave, che colò a picco in meno di tre ore; solo 705 persone delle 2207 che si trovavano a bordo riuscirono a salvarsi. Mentre la nave affondava, numerosi parenti di coloro che vi si trovavano sopra ebbero visioni del naufragio, dei passeggeri in lacrime, delle scialuppe insufficienti e troppo cariche, udirono urla, lamenti e disperate richieste d’aiuto. Ma se questo può spiegarsi con un caso di telepatia indotto dai rapporti di affetto, cioè una sorta di comunicazione in punto di morte coi propri cari, non si spiegano le precognizioni a distanza di tempo.
Nel 1893 lo scrittore William Stead scrisse un romanzo sul naufragio di una nave durante il suo viaggio inaugurale, descrivendo perfettamente gli eventi capitati poi al Titanic. Incredibilmente, Stead prenotò il viaggio sul Titanic, vent’anni dopo, e non volle rinunciarvi, sebbene alcuni amici sensitivi gli avessero detto di non salire su quella nave, altrimenti sarebbe morto: lo scrittore ci rise su e fu una delle vittime del naufragio. Alcuni marinai e ufficiali rifiutarono l’ingaggio sulla nave, sebbene molto ben pagato, e giustificarono la decisione dicendosi convinti che sarebbe successo qualcosa di brutto; furono presi in giro, ma tutti i loro sostituti morirono. Anche un uomo d’affari prenotò il viaggio, ma poi annullò la prenotazione perché pieno di presentimenti negativi. Un pastore metodista canadese, mentre preparava la lista degli inni da far cantare in chiesa la sera del 14 aprile, fu spinto da una visione a far cantare una preghiera per coloro che stavano per correre pericoli in mare. Parecchi sensitivi previdero il naufragio con grande esattezza, sia di tempo che di luogo, tanto da lasciare nel dubbio anche i più scettici sui fenomeni di chiaroveggenza.

Parallelamente al diffondersi dei fenomeni medianici nacquero organizzazioni per controllare che i fenomeni fossero autentici e non truffaldini. Per esempio, Kate Fox fu controllata dal fisico inglese sir William Crookes, inventore del tubo a raggi catodici e scopritore del tallio. Crookes divenne poi presidente della “Società di Ricerche Psichiche”, fondata allo scopo di analizzare e controllare coloro che dicevano di avere fenomeni paranormali, in particolare la telepatia e la medianità.
Il primo soggetto su cui la Società indagò fu Daniel D. Home, il più grande medium dell’Ottocento, la cui presenza provocava fenomeni fisici molto vistosi, come mobili che ballavano, tremori che scuotevano il pavimento come un terremoto, colpi fortissimi, quando non addirittura levitazioni dello stesso Home; Crookes certificò che i fenomeni erano reali, cosa che dette origine a polemiche infinite. Il medium, che aveva una grave malattia polmonare, girò per tutta l’Europa alla ricerca di clima più favorevole. Da molti paesi dovette andarsene, perché la sua fama di stregone terrorizzava la gente e turbava l’ordine pubblico, come successe a Firenze; a Roma Home fu accolto dal papa e si convertì al cattolicesimo.
A Parigi fece alcune materializzazioni per l’imperatore Napoleone III, che era un patito dello spiritismo, e per sua moglie Eugenia, guadagnandosi le entusiastiche lodi di entrambi. Napoleone chiese al medium di evocare lo spirito di Napoleone I e di Luigi Filippo: per manifestare la propria presenza, uno dei due spiriti diede all’imperatore un poderoso e poco cortese calcione, cosa che, nonostante il vistoso livido, deliziò Sua Maestà. Le sedute quotidiane a palazzo divennero la favola dell’opinione pubblica e il tripudio dei vignettisti dell’opposizione; per far cessare lo scandalo, Home fu accusato di aver falsato i risultati di una seduta medianica e costretto a lasciare il paese, nonostante le proteste dell’imperatrice, che credeva ciecamente nelle sue capacità.

Tra i medium analizzati da Crookes vi fu anche Florence Cook, che da giovanissima materializzava, davanti a testimoni ed in piena luce, il fantasma di Katie King, che sosteneva di essere stata, con il nome di Annie Owen Morgan, la figlia del famoso pirata del XVII secolo Henry Owen Morgan, che nelle sedute amava presentarsi col nome di John King. Durante una seduta, mentre il fantasma passeggiava tra i presenti, uno scettico lo afferrò, convinto che la medium recitasse la parte del fantasma. Ne seguì un tafferuglio, alla fine del quale la medium fu trovata nello stesso posto in cui di solito si faceva mettere, cioè legata dietro una tenda e con i nodi sigillati con nastro e ceralacca, proprio perché nessuno potesse pensare che il fenomeno fosse fraudolento. In seguito a questo episodio la donna, per dimostrare la sua buona fede, chiese l’intervento di Crookes come supervisore e garante. Nonostante una massiccia campagna di stampa, che mirava a mettere in ridicolo le tesi degli spiritisti, considerando le manifestazioni come ben architettati imbrogli, il fisico continuò tranquillamente a condurre le sue indagini e non cambiò mai idea: per lui Home e la Cook erano medium autentici.

Anche negli Stati Uniti venne fondata, con sede a Boston, una Società per le Ricerche Psichiche su modello di quella inglese; di alcune commissioni di controllo fece parte il più famoso prestigiatore di tutti i tempi, Harry Houdini. Egli, feroce avversario di tutti i medium, affermava sempre che il soggetto in esame era un truffatore, anche quando non c’erano prove che lo fosse. Arrivò al punto di truccare i risultati di una medium, pur di non ammettere che i fenomeni erano reali, ma fu scoperto e denunciato. Alcuni fisici sospettavano che Houdini fosse egli stesso un medium ed eseguisse parte delle sue straordinarie performance proprio grazie alle sue doti paranormali. Nel 1926, poche settimane prima di morire, egli lasciò un messaggio per la moglie, in un codice che solo lei poteva comprendere, dicendo che, se fosse morto ed il suo spirito fosse stato richiamato dall’aldilà nel corso di una seduta, il messaggio avrebbe potuto testimoniare sulla veridicità dello spiritismo. Poche settimane dopo il medium Arthur Ford affermò di aver parlato con lo spirito di Houdini e che questi gli aveva lasciato il seguente messaggio: “Credi, Rosabelle“. La sua vedova, Elisabeth Houdini, confermò che il messaggio era autentico e che “Rosabelle” era il nomignolo che il marito usava con lei nell’intimità.

Autore: Devon Scott
Messo on line in data: Dicembre 2005